1. “Il dolore ha sempre cause specifiche e verificabili: se non si trova la causa allora il dolore non è grave e nemmeno possibile”
Non è così, vedi dolore da arto fantasma che viene percepito anche dove la parte dolorante non c’è più. Il dolore dipende da una valutazione del cervello rispetto alla situazione, alle esperienze passate, allo stato emotivo. Ne deriva anche che il dolore non è direttamente proporzionale al danno subito: si possono avere anche ferite molto gravi o fratture importanti e lì per lì non provare alcun dolore. Allo stesso modo è possibile provare un dolore molto invalidante anche in assenza di danni visibili.
2. “E’ importante saper sopportare il dolore perché così poi passa, o comunque bisogna imparare a conviverci”
No: casomai, per via della plasticità cerebrale, il cervello si allena a percepire il dolore e questo può espandersi ad altre aree cerebrali e diventare ancora più intenso (e poco trattabile). Meglio trattarlo subito, anche farmacologicamente.
3. “Il dolore di per sè non causa un danno”
No: può infatti portare ad una serie di conseguenze negative quali immobilità (per evitare il dolore), ansia, depressione, insonnia, dipendenza da farmaci, senso di frustrazione e incomprensione. Inoltre per i meccanismi di plasticità cerebrale di cui sopra, può espandersi ad altre zone.
4. “Il dolore si cura solo con i farmaci“
Purtroppo per curare il dolore i farmaci sono importanti ma non sufficienti. In alcuni casi sì, ma solo nel 36% dei casi risultano efficaci, quindi nel restante 64% le persone continuano ad provare dolore nonostante i farmaci. Ci sono anche altri trattamenti a disposizione, ma in moltissimi casi la persona continua ad avere dolore nonostante i vari trattamenti (anche molto invasivi quali operazioni chirurgiche o impianti di neurostimolatori), per di più con effetti collaterali notevoli. Molta fiducia viene riposta, e giustamente, nella medicina, ma essa non dà risposte a 360° su questo problema e non può essere l’unico rimedio da utilizzare: a volte è necessario cambiare i propri stili di vita, con movimenti mirati, alimentazione corretta, o altri approcci “integrativi” (sempre scientificamente basati) nel trattamento del dolore.
E voi che miti avete sul dolore?
Dott.ssa Chiara Da Ronch, Psicologa Psicoterapeuta
Grazie. Mi è stato molto utile.
Soffro di dolore cronico da anni. Mi ritrovo in quando scritto su questo sito e vi ringrazio per il vostro lavoro.